martedì 27 maggio 2008

Indiana Jones IV, finalmente.

Diciannve anni di attesa per un film sono veramente tanti, le aspettative aumentano e il rischio di rimanere delusi da questo film può diventare veramente elevato. Per fortuna, da parte mia, questo non è accaduto, sono entrato volendo vedere Indiana Jones e sono uscito potendo dire di aver visto Indiana Jones.
Facciamo un piccolo passo indietro, siamo nel 1993, ho da poco acquistato un PC e fra i miei giochi vi sono Indiana Jones e l'ultima crociata e Indiana Jones And The Fate Of Atlantis, soprattutto quest'ultimo ha iniziato ad alimentare il mio desiderio di vedere che cosa verrà dopo, con i suoi enigmi ed il suo senso d'avventura, mi ha tenuto incollato al monitor per parecchi giorni.
Eccomi ora in sala davanti un megaschermo a gustarmi questo nuovo episodio, l'inizio è un po' imbarazzante, abituati al precedente Harrison Ford, quello che ci si presenta è un non più giovanissimo Indiana Jones che ci ricorda che il tempo passa non solo per lui, all'inizio, può apparire un pò impacciato, ma con il susseguirsi dele scene questa sensazione tende a svanire del tutto, soprattutto anche con l'entrata in scena del giovane Mutt.
La regia di Steven Spielberg è a mio avviso perfetta, non poteva presentarsi un inizio migliore a catapultarci nel 1957, con un continuo gioco di riprese, molto bella l'inquadratura sui cerchioni delle macchine. L'avventura per tutto il film è assicurata, la classica mappa degli spostamenti ci fa compagnia e le ragnatele, i ragni mi fanno abbastanza schifo, sono dappertutto. La trama scorre fluida, solamente alcune scene un pò troppo "esagerate" mi lasciano un pò perplesso, per dirne una quella del frigorifero, con comunque un qualcosa di poetico, per ricordarci che siamo nel periodo di test sulle bombe atomiche. L'azione è sempre presente, divertente l'entrata in bibblioteca con la motocicletta. La scelta del teschio di cristallo come mistero direi che funziona e riporta Spielberg ai suoi temi più cari, non vi dico altro per non rovinarvi la sorpresa.
Una nota sui cattivi, cioè i russi, a mio avviso forse i nazisti davano un qualcosa in più, ma non era possibile averli vent'anni dopo ai precedenti episodi. Un appunto anche sul giovane Shia LaBeouf, ossia Mutt Williams, questo attore mi sta piacendo sempre di più, forse è un pò eccessivo nel film il fatto di presentarcelo alla Marlon Brando o alla Fonzie.
Eccomi al mio voto finale, un bel 8, già il fatto di non aver fatto seguiti osceni, tipo Matrix o Pirati dei Caraibi è degno di nota.

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