Spagna, la patria delle corride, dei tori degli ulivi e della patata. Sì, perché qui dove ti giri ti giri, vedi tori disegnati, vedi sagome di toro ergersi in cima alle colline ricoperte di ulivi e, dove vai vai, non c’è quasi piatto in cui non ti ci infilino le patate. Ma che avevate capito? Maliziosi che non siete altro! Ma patate (e fritto) a parte, non si può certo dire che si mangi male, anzi, per quella poca esperienza di mondo che ho, posso senza alcun dubbio dire che, a parte l’adorata madre patria, è sicuramente il paese dove ho mangiato meglio in vita mia. Poi fanno il salmorejo!
Qui sono tutti un pochino fuori di melone.
La mattina, vedi gente fare colazione con delle mega bruschette dove spalmano un po’ di tutto; anche fegato di maiale, credo… a pranzo, ci vanno non prima delle 2 e mezza, e alla sera, se vai in un ristorante prima delle 9, ti guardano male; e se pretendi di trovare un po’ di gente in giro prima dell’una del mattino, sei un povero illuso. I locali, giorni della settimana compresi, cominciano a riempirsi intorno alle 2. Alle 4 chiudono e avviene il trasferimento in discoteca dove stanno fino alle 8 del mattino. E se poi devono andare a lavorare o all’università? Probabilmente ci andranno ancora mezzi storditi…
La musica non è male, anche se alla lunga può anche diventare pesante. Il problema è che spesso si sentono personaggi come Ramazzotti, Nek e la Pausini. Non li ascolto in Italia, venire qui e ritrovarmeli che hanno successo per giunta in lingua spagnola…
Già, la lingua. Sono partito da casa con l’illusione di imparare lo Spagnolo, ma porca paletta, lavoro con tutta gente italiana, e l’unica collega spagnola che ho, non ne vuole sapere di parlare la sua lingua perché ormai sa meglio la nostra. Certo, qualcosina ormai la capisco e ogni tanto la spiccico pure, ma sapere una lingua è un altro paio di maniche.
La città, l’ho già detto, è ridente! Spesso e volentieri c’è molta gente in giro quasi tutta concentrata nel centro storico dove spiccano monumenti come la Mezquita, una sorta di chiesa-moschea che ha subito modifiche a fronte delle varie dominazioni Cristiane o Musulmane, i giardini dell’Alcazar, che purtroppo ancora non sono riuscito a vedere ma di cui tutti parlano un gran bene per merito di molti e bellissimi mosaici.
Poi ci sono il ponte romano, alcune chiese, alcune piazze…
Io la definirei anche la città dei semafori. Non ne ho mai visti tanti in vita mia. Sono pure in mezzo alle rotonde. Roba da matti! Per fare 1 km senza traffico alle 4 del mattino ci puoi mettere anche 10 minuti. E a quel punto la gente passa col rosso!
Cordoba confina con diverse città, le cui 2 più famose sono Siviglia (o seviggia come dicono loro) e Granada.
A Granada ci sono stato e sono riuscito a perdermi il monumento più importante: l’Alhambra. Lo so sono un cretino.
Io e gli altri 2 che erano con me. Spero di avere ancora il tempo per poterci tornare. Per il resto è una città carina, ha una bella cattedrale e parecchi spazi verdi; ma quella è una cosa comune da quelle parti.
Siviglia, invece, è molto bella. Ci sono stato 2 volte e mi piacerebbe tornarci per vedere ancora qualcosa. Merita un sacco il palazzo reale, un palazzo pieno di costruzioni strane e giardini che sembrano foreste.
C’è una bella Plaza de toro, ossia il posto dove fanno le corride.
Io sono completamente contro le corride, ma devo dire che entrare là dentro mi ha fatto uno strano e comunque piacevole effetto. Forse perché si respira un pochino una strana aria da gladiatori, fatto sta che mi sono quasi emozionato.
C’è piazza di Spagna, che al contrario di quella che c’è a Roma, è veramente una piazza di Spagna, perché è in Spagna. Bellissima, ampia, monumentale e strana. In due parole: da vedere.
Praticamente è un enorme edificio circolare pieno di archi, che delimita al suo interno una piazza alle cui estremità ci sono tutte delle ceramiche che rappresentano ognuna una città della Spagna con annessa cartina con i confini. Anche la via principale nel centro è molto bella e da lì si raggiungono praticamente tutte le cose più interessanti tra cui anche una spettacolare Cattedrale che ancora non ho avuto il piacere di visitare perché ho trovato sempre chiuso. Forse sapevano che arrivavo…
Prossima tappa, Madrid. Per ora ho visto la stazione e l’aeroporto per motivi di transito tra Genova e Cordoba. Spero più avanti di avere il tempo di fare una visita un poco più approfondita, magari di un paio di giorni. Restate connessi e un giorno lo scoprirete.
Un saluto, il vostro trasfertista preferito.
sabato 24 gennaio 2009
La vita del trasfertista. (2)
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3 commenti:
e bravo danilo!!!!la battuta su piazza di spagna era bruttina..ma sul resto bravo bravissimo!!!!
il commento di prima era il mio.solo che mi son incasinata .
perchè andrea troverà anche questo sistema di commento molto semplice...ma io, da inchiappata della tecnologia quale sono, mi ci perdo sempre!!!!
Io non so più cosa fare....
Comunque alla fine ce la state facendo tutti!
Non mi sembra così difficile:
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