mercoledì 7 gennaio 2009

Terre di Palestina e ragazzi come noi..

Come promesso eccomi a dedicare un post alla difficile situazione mediorientale.
Quando abbiamo parlato per la prima volta della possibilità di postare qualche informazione in merito, ci siamo subito resi conto delle enormi difficoltà a cui saremmo andati incontro.
Come dare spazio ad un argomento da noi troppo poco conosciuto?
Si rischia di dare solo un parere personale su quelle che sono le informazioni raccolte attraverso i media. Diversamente solo attraverso impegnativi e lunghi approfondimenti sarebbe stato possibile scrivere qualcosa degno di nota. Così ho deciso di cercare di coinvolgere diretti interessati per sentire a caldo le loro opinioni. Non ho preso il primo aereo per Tel Aviv, ma mi sono limitato ad utilizzare quello che secondo me è uno degli strumenti più belli esistenti in rete: Skype.
Ecco cosa ha prodotto la mia ricerca.
Nel tentativo di contattare giovani Israeliani e Palestinesi, i primi sono quelli che si sono dimostrati più disponibili, almeno apparentemente, a essere intervistati.
Ecco in breve cosa pensa Idan ragazzo israeliano di 20anni quando gli chiedo cosa pensa di questa guerra, vicino al suo nick troneggia il seguente motto: ”you arab? Then start saing goodbye :D its pay back time!”
Idan: well....for 8 years the hamas are shooting israel rockets...500,000 rockets over 8 years!!! we cant take it anymore...we wanted to give them a chance but the didnt stop...so now we get in to stop them shooting us imagine france start to shoot you,,, what would you do?...
Davidino: I understand. You think that is possible found a peace way? How many influence from external country are important in this event, in your opinion? From which country?
Idan: Usa.
Davidino: you think that transit from old to new president is influence.
Idan: sadlly yes.... but we are not going to listen... we end the job and then come out.
Davidino: I hope that all this will finish very soon for your people and for middle est peace. Good luck, Idan. If you search us for chat, dont exitate. We will listen your voice. Thank you!!
Vabbè non prendetemi in giro per il mio inglese maccheronico! Coi Giapponesi facevo di peggio!!
Tornando a noi.. Non di diversa opinione è il nostro Alex abitante di Be'er Sheva:
Alex: Look the problem is complexed i can say that no one in Israel wont's to be in war or fight but imagine that your sitting in your hometown in a coffee house and you here an alarm and after 15 seconds you hear an explosion you see children women and all kinds of people lying there some alive some not and that is the realty for a big part of Israel's citizens you must understand that no country in the world would wait the amount of time that we waited and most country's would react even harsher than we did.
Davidino: I understand. You think that is possible found a peace way? How many influence from external country are important in this event, in your opinion? From which country?
Alex: look the pictures are really hard to look at but the Hamas doesn't wont peace they wont wor because without wor there is no meaning for their existence i have family members under attack daily and friends which are in combat units and they are fighting now so that me and the rest of our citizens could live a normal life i'm really sorry about every child and women which is killed in Gaza but when Hamas uses children as shields you cannot avoid it they had lots of time to make Gaza a nice place to live in but they chose terror making booms and digging tunnels they still have in captivity one of our soldiers Gilad Shalit and they are holding him for almost three years the are not civil human beings they are not a part of western society nor do they wont to be so i cannot see a way to have a dialog with them which will be sustained for a long period of time maybe if there will be some one else and not Hamas with ideas and princibles of a civil human being we will be able to negotiate with him and i think it has to be between us and no one's help bun unfortuanly now it is not possible.
Davidino: I think that is terrible. I think that behind all this there are interess of big country to exploit it. in Gaza strip there are persons that think as you. And many that are conditioned from Hamas. But everything is running on misunderstanding. And what about the Usa and Europe influence in this event? Alex: look of course there is an influence but still we have to change the situation that Hamas will decide if there will be a nice sunny day or someone will be bombed we cannot allow this ans again i'm really sorry for the people that are between us but they help Hamas to council their weapons and missiles and they chose them to lead Gaza so the only one who can help them is them and no one else i hope so i know how our country looks in the world because (and you as a photographer know) the pictures are really hard to explain but we are doing our best it is really easy to judge someone if your not in his situation.
Nella icona di skipe di Alex vi è la scritta Strength & Honor... ("Forza e Onore").
Poi ho provato anche a contattare qualche altro ragazzo, ma si sono rifiutati per paura, forse o perchè infastiditi: ad uno quando ho detto che ero un fotografo mi ha risposto: I cannot speak with press...
Per non parlare dei ragazzi palestinesi.. i cui contatti erano per la maggior parte pieni di collegamenti a video su you tube inneggianti all'intifada o video come questi:



Qualcuno gridava molto semplicemente: Stop war in Gaza strip!!
Difficili da contattare: solo qualche studente, per lo più non nativi, sono disposti ad affrontare l'argomento.
Di questi tutti sono pronti a condannare sia le azioni di Hamas e a seguire anche quelle di Israele. Il problema è che l'informazione non scorre o scorre male. Cosicchè i media riempono le loro prime pagine con notizie pilotate mentre nessun presente nelle terre di Palestina vorrebbe la guerra, eccezion fatta per gli estremisti che rincorrono una falsa interpretazione del Corano. Ma non rappresentano la maggioranza del popolo. Comunque Hamas ha vinto libere elezioni e questi dovrebbero essere ascoltati perchè se si pensa di combatterli allora credo proprio che questa guerra non avrà mai fine. Soprattutto considerando che molti diritti internazionali, di cui dovrebbero giovare anche i palestinesi, in realtà sono lasciati da tutti, per il popolo palestinese, alla libera interpretazione israeliana che ne detiene il controllo assoluto. Ricordo che noi agli austriaci in condizioni simili abbiamo venduto cara la pelle... anche se non paragonabile. Ma se un popolo vuole la libertà la cerca con ogni mezzo.
Ero ormai rassegnato a non intervistare altri ragazzi palestinesi, quand'ecco che incontro una ragazza italiana che studia nella West Bank. Di lei non dirò ne il nome ne dove risiede per sua esplicita richiesta, in cambio posso pubblicare la sua intervista.
X: si può dire che qui ho una seconda famiglia e molti fratelli e sorelle, ma non sono palestinese .
Davidino: a me piacerebbe tanto visitare Gerusalemme.
X: Gerusalemme - Al Quds è davvero fantastica, da togliere il fiato
sia dal punto di vista mistico-storico, che da quello della diversità e della divisione presente.
Davidino: si si capisco cosa vuoi dire... poi io ho una mia idea, tutta mia, ma le divisioni di confine in Palestina sono cosa che faccio fatica a capire, soprattutto per la eterogeneità che vi sono in entrambe le parti. La convivenza non deve essere cosa facile.
X: eh, i confini d'altra parte sono una delle parti di più ardua definizione durante i negoziati, soprattutto considerato che i settlement israeliani e il muro sono in continua espansione e che comunque i soldati israeliani controllano la mobilità delle persone su un territorio che non è loro. Sono ormai anni che studio il conflitto e ho vissuto per dei mesi in zona, quindi pensa a quanto sto male a vedere cosa succede e a sentire il mucchio di stronzate che i giornalisti dicono in tv e quando dico che ho vissuto in zona intendo che non ho fatto la turista, ho vissuto con locali, studiato con loro, mi sono comportata come una normale ragazza palestinese.
Davidino: ho intervistato un ragazzo israeliano, alcuni di loro hanno secondo me le idee un po' appannate, vivono lo stesso vostro terrore però secondo me non immaginano quello che tu dici.
X: emh no, sembra in effetti che vivano su un altro pianeta, noi parliamo di occupazione di violazioni, loro invece stentano a chiamare le cose col loro nome e poi, se ci pensi, in fin dei conti le zone problematiche sono quelle vicino al muro o vicino ai settlement, nelle altre città, tralasciando Akko dopo il casino avvenuto per lo yom kippur, la vita scorre normale per gli israeliani, non per i palestinesi con passaporto israeliano che sono e rimarranno "cittadini" di serie B, comunque, spesso anche i settlement sono collegati alle città israeliane con strade speciali riservate solo agli israeliani, molte delle quali ricalcano i percorsi delle strade storiche palestnesi e rendono un inferno la circolazione, alle volte ti trovi a percorrere delle stradine in mezzo alle colline che se arriva qualcuno in senso contrario finisci giù per il dirupo.
Davidino: un pianeta un po' a stelle e strisce quello dei giovani israeliani? Sono ragazzi anche loro, non conoscono la realtà dei fatti fino in fondo? Anche per me è difficile immaginare e mi sforzo, ma se tu incontri un ragazzo israeliano cosa gli diresti?
X: li incontro tutti i giorni se mi sposto da "x" e sono i soldati dei check points, non sono mai stata in israele a divertirmi, qunidi non ho idea di come loro vivano le nottate. So che ce ne sono molti contrari all'occupazione, attivisti... ma molti sono completamente fucked up, ho incontrato una volta due ragazze ebree londinesi con idee decisamente non ortodosse rispetto alle politiche israeliane nei territori. Mi hanno detto che non hanno amici, loro studiano a Gerusalemme, tra l'altro il governo dà loro un mucchio di soldi per venire a studiare in "Israele", e questo non è niente...
Davidino: e cosa pensi di Hamas?
X: mh, Hamas penso che abbiano fatto una minchiata a Gaza però alla base della loro azione ci sono motivazioni che dovrebbero essere prese in considerazione evoluzioni che vanno ben oltre la carta costitutiva degli anni 80 e che tutti si dimenticano di citare documenti recenti quali l'iniziativa dei prigionieri che vengono del tutto bypassati e che sono fondamentali ma è più facile dire che sono terroristi che abbiano accettato i confini del 67 non fa notizia è un discorso molto complesso che comincia ben prima della vittoria elettorale del 2006, se ti interessa qualcosa di più sulla storia di Hamas prova a leggere Khaled Hroub lui è uno dei massimi esperti sulla questione, ha scritto libri ma anche molti articoli.
Davidino: Sto cercando di capire, stai parlando con una persona che vuole comprendere perchè credo che sia importante fare questo. a sentire il mondo occidentale non c'è via di uscita. Ma voglio credere che non sia così. d'altro canto mi fanno un po' paura gli estremismi. Ci sono interpretazioni del corano che vengono strumentalizzate e non voglio crederci.
X: assolutamente, via d'uscita non c'è finchè la comunità internazionale si limiterà a fare delle richieste ad israele invece che impartire ordini finchè le Nazioni Unite saranno bloccate da quel meccanismo malsano ed antidemocratico del veto.
Davidino: quanti secondo te nei territori hanno questo tuo modo di vedere le cose?
X: non ne ho idea, penso sia una visione abbastanza condivisa comunque tra quelli che riconoscono e vivono l'occupazione, c'è in generale un grande clima di sfiducia e frustrazione, soprattutto tra i giovani che hanno famiglie che in questi anni hanno trovato una posizione sociale relativamente stabile c'è molto disinteresse nella poltica, sanno che essere involved in queste questioni può essere pericoloso.
Davidino: pensi che sia più la parte estremista a preponderare? con le elezioni di Hamas credi che si siano sbilanciati certi equilibri?
X: beh, lì devi andare a vedere perchè Hamas ha vinto, in generale nessuno ha mai detto che i palestinesi abbiano votato Hamas alla ricerca di una nuova linea poltica estremista.
Davidino: si si ho capito so dove vuoi arrivare.
X: c'è bisogno di cambiamento, Fatah corrotto come non mai, perso il leader storico si sono trovati imbarcati e non in grado di fornire risposte. I negoziati non hanno prodotto risultati e chi votare? Penso sia del tutto normale, chi propone cambiamento soprattutto visto che Hamas è dagli anni 60 che lavora, non come partito, ma ha radici sociali molto profonde. Si è sempre dichiarato a favore della trasparenza e correttezza non c'era risposta migliore.
Davidino: quanto secondo te influenza il passaggio dall'amministrazione Bush a quella Obama in questa vicenda, se la influenza.
X: beh, diciamo che una guerra a Gaza si sta verificando nel momento migliore
anche se, transizione a parte, non penso che la linea americana cambierà sostanzialmente non è Obama, sono gli Stati Uniti.
Davidino: anche se tanti pensano che lui sarà una svolta in tante situazioni internazionali.
X: beh, io aspetterei prima di costruire tutti sti castelli.
Davidino: assolutamente.
X: d'altra parte ha pure sempre definito Gerusalemme come la capitale unita dello stato ebraico, il che non è esattamente quello che le Nazioni Unite avrebbero deciso, d'altra parte vivere in Israele è ben diverso dal vivere in Cisgiordania e stare al di fuori del territorio è ancora cosa diversa, sembra davvero di vivere in 2 mondi diversi.
Mi ha lasciato anche un link che riporto volentieri: appello al mondo intellettuale.
Insomma, per chi volesse saperne di più, con questo post non abbiamo sicuramente risolto i numerosi dubbi in materia, però spero possa essere un buono spunto alla riflessione a cui invito tutti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggo solo ora i commenti dei ragazzi israeliani, decisamente un altro pianeta...
ti posto questo link, penso possa essere utile :)
salam!
http://www.nytimes.com/2009/01/08/opinion/08khalidi.html

Anonimo ha detto...

...08/khalidi.html, sorry

nandre ha detto...

Confermo che è giusto il primo link, necessaria registrazione a nytimes, grazie comunque, approfondirò.